Storie di un calcio che fu, storie di atleti e di uomini di cui si è persa la memoria, perchè sono tanti gli anni trascorsi.
A due giorni dalla sfida fra Livorno e Trapani vogliamo ricordare un livornese doc che scrisse alcune pagine molto belle della parabola della Juventus Trapani negli anni '30. Non ci sono ovviamente filmati ma solo qualche vecchia e consumata foto. Da ottantuno anni Gilio Vignozzi riposa nel cimitero di Trapani. "Atleta ammirato, morbo crudele vinse le ventisei primavere, Livorno ne diede i natali, Trapani ne conserva le spoglie", sono le parole scritte sulla sua lapide, testimoni di un triste destino che lo vide morire a soli 26 anni, stroncato dal paratifo.
Il suo nome all'anagrafe era Palmiro Giuseppe ed i suoi diminutivi sono parecchi: Gilio, Giglio o anche Giulio. Fu un calciatore, di ruolo ala, giunto a Trapani dopo aver conosciuto le glorie della serie A. Con la maglia del suo Livorno aveva disputato 7 partite nel massimo campionato 1930/31, il secondo della storia del girone unico ed il primo vinto dalla leggendaria Juventus del quinquennio. Non fu una stagione felice per i toscani, retrocessi in serie B. Nel campionato cadetto 1931/32 collezionò 19 presenze e realizzò 3 reti. Poi l'arrivo a Trapani nella stagione successiva, campionato di Prima Divisione (attuale Lega Pro). La presenza di Heinrich Schonfeld nel ruolo di giocatore-allenatore della formazione nerazzurra, la competenza calcistica dell'ex attaccante di Torino ed Inter, porta altri giocatori direttamente dalla serie A, come il difensore Tommaso Poccardi proveniente dal Torino. La Juventus Trapani si classifica al sesto posto e Vignozzi mette a segno sei reti diventando un beniamino del pubblico del Campo degli Spalti. Il campionato successivo parte con ambizioni da primato per una squadra arricchita ulteriormente di talenti come il portiere Pietro Miglio, proveniente dall'Ambrosiana-Inter, ed i difensori Loveri e Fanelli che arrivano dalla Roma. Sarà invece un campionato sfortunato e l'episodio più tragico sarà ovviamente l'improvvisa scomparsa di Gilio Vignozzi. La sua passione per i frutti di mare è stata probabilmente la causa della malattia. Di lì a poco avrebbe dovuto sposare una ragazza trapanese. La morte purtroppo arrivò per lui troppo presto. Si spense dopo una lunga agonia, il 23 maggio 1934. Tecnicamente viene ricordato come un'ala sgusciante, in possesso di grandi doti tecniche, veloce e capace di crossare in area palloni preziosi per i compagni. Certamente uno dei migliori talenti di quella squadra che possiamo considerare l'antenata più prestigiosa dell'attuale Trapani.
A due giorni dalla sfida fra Livorno e Trapani vogliamo ricordare un livornese doc che scrisse alcune pagine molto belle della parabola della Juventus Trapani negli anni '30. Non ci sono ovviamente filmati ma solo qualche vecchia e consumata foto. Da ottantuno anni Gilio Vignozzi riposa nel cimitero di Trapani. "Atleta ammirato, morbo crudele vinse le ventisei primavere, Livorno ne diede i natali, Trapani ne conserva le spoglie", sono le parole scritte sulla sua lapide, testimoni di un triste destino che lo vide morire a soli 26 anni, stroncato dal paratifo.
Il suo nome all'anagrafe era Palmiro Giuseppe ed i suoi diminutivi sono parecchi: Gilio, Giglio o anche Giulio. Fu un calciatore, di ruolo ala, giunto a Trapani dopo aver conosciuto le glorie della serie A. Con la maglia del suo Livorno aveva disputato 7 partite nel massimo campionato 1930/31, il secondo della storia del girone unico ed il primo vinto dalla leggendaria Juventus del quinquennio. Non fu una stagione felice per i toscani, retrocessi in serie B. Nel campionato cadetto 1931/32 collezionò 19 presenze e realizzò 3 reti. Poi l'arrivo a Trapani nella stagione successiva, campionato di Prima Divisione (attuale Lega Pro). La presenza di Heinrich Schonfeld nel ruolo di giocatore-allenatore della formazione nerazzurra, la competenza calcistica dell'ex attaccante di Torino ed Inter, porta altri giocatori direttamente dalla serie A, come il difensore Tommaso Poccardi proveniente dal Torino. La Juventus Trapani si classifica al sesto posto e Vignozzi mette a segno sei reti diventando un beniamino del pubblico del Campo degli Spalti. Il campionato successivo parte con ambizioni da primato per una squadra arricchita ulteriormente di talenti come il portiere Pietro Miglio, proveniente dall'Ambrosiana-Inter, ed i difensori Loveri e Fanelli che arrivano dalla Roma. Sarà invece un campionato sfortunato e l'episodio più tragico sarà ovviamente l'improvvisa scomparsa di Gilio Vignozzi. La sua passione per i frutti di mare è stata probabilmente la causa della malattia. Di lì a poco avrebbe dovuto sposare una ragazza trapanese. La morte purtroppo arrivò per lui troppo presto. Si spense dopo una lunga agonia, il 23 maggio 1934. Tecnicamente viene ricordato come un'ala sgusciante, in possesso di grandi doti tecniche, veloce e capace di crossare in area palloni preziosi per i compagni. Certamente uno dei migliori talenti di quella squadra che possiamo considerare l'antenata più prestigiosa dell'attuale Trapani.
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